Roma, 31 luglio 2012 - “Si ha come l’impressione che il dottor Milillo abbia scelto i farmacisti come un bersaglio polemico “a prescindere” e non si comprende per quali finalità. Non si spiega altrimenti l’allusione a ragionieri che favorirebbero una categoria per compensarla di altri sacrifici imposti. Se ci sono ragionieri al lavoro, non lavorano per noi. Quanto alla sostituibilità tra farmaci con il medesimo principio attivo, ma anche dosaggio e forma farmaceutica, non è una pretesa del farmacista, ma è quanto stabilito dall’AIFA nell’elaborare le liste di trasparenza; è quindi fuori luogo parlare di responsabilità del farmacista. E in ogni caso il medico può sempre indicare che il farmaco non è sostituibile, sotto la sua responsabilità”. Così risponde il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani Andrea Mandelli alla replica del presidente della FIMMG al comunicato diramato ieri. “E’ vero quanto dice Milillo a proposito della possibilità per i medici inglesi di dispensare medicinali, magari bisognerebbe specificare che questo avviene quando, per ragioni legate al territorio, non è possibile l’apertura di una farmacia” conclude Mandelli. ”Si potrebbe aggiungere che in Gran Bretagna vi sono anche i farmacisti prescrittori, ma la Federazione ritiene che questa non sia una strada proficua: una professione cresce attraverso l’approfondimento delle sue competenze, non espropriando quelle altrui. E nemmeno creando contrapposizioni per il gusto della polemica”.