Roma, 20 febbraio 2015- La Federazione degli Ordini dei Farmacisti esprime profondo disappunto per le misure deliberate dal Consiglio dei Ministri a proposito del servizio farmaceutico. Parlare di chi entra in farmacia come di un “consumatore finale”, insistendo sulla necessità di garantirgli il miglior “prezzo”, significa ignorare che chi entra in farmacia è innanzitutto una persona che ha bisogno di assistenza. E’ poi surreale pensare che l’ingresso di un socio di capitali estraneo alla professione non abbia conseguenze sul rapporto tra il cittadino e il farmacista, un farmacista che si troverebbe a dover rispondere a chi vuole esclusivamente, e correttamente, un ritorno sull’investimento. Ancora una volta, come spesso rappresentato, si cerca di fare sviluppo economico sulla tutela della salute, non promuovendo all’estero le eccellenze mediche e assistenziali italiane, per esempio, ma aprendo “pezzi di mercato” a quei potentati economici che vedono ridursi il volume d’affari tradizionale. La sanità non è un pezzo di mercato, ma una parte fondamentale del patto sociale e richiede ben altro approccio.