Sabato 10 dicembre il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, è stato ospite in studio al TGCom24 per un’intervista dedicata alla manovra economica in queste ore in discussione. Per quanto riguarda la liberalizzazione della vendita dell’etico di Fascia C, Mandelli ha esordito dicendo che "la nostra protesta si fonda su un fatto semplice: non esiste un Paese in cui un farmaco etico sia ottenibile fuori dalla farmacia". "I farmacisti europei hanno segnalato questa anomalia. Se vogliamo rimanere in Europa - ha proseguito Mandelli - non sappiamo come mai con le farmacie vogliamo fare l'inverso.L'Italia può fregiarsi di avere i farmacisti e i professionisti più preparati, però bisogna che un farmaco sia tracciato, seguito nella farmacovigilanza. I colleghi delle parafarmacie non riusciranno ad adeguarsi, per ragioni economiche, ai nuovi requisiti strutturali previsti nel Decreto, in particolare per un'adeguata farmacovigilanza. Mi sembra evidente, quindi, che in questo modo si vogliono agevolare i grandi capitali e i grandi gruppi penalizzando i singoli professionisti. Il governo cerca di creare posti di lavoro incentivando il consumo del farmaco facendo leva sul prezzo. Vogliamo una riforma che dia ai cittadini italiani più farmacie, non medicinali a portata di tutti. Se il mondo va in un senso e noi in un altro, qualche dubbio mi viene. Speravamo che ci fosse un dialogo per tracciare una riforma della farmacia, però mi rendo conto che in un'Italia in cui va tutto male la cosa passa in secondo piano. Siamo l'unica professione toccata nella manovra - ha concluso - e siamo presi di mira in un decreto che ha previsto solo per noi delle innovazioni”.